IL MEYER DIVENTA CENTRO REGIONALE PER LA TERAPIA DEL DOLORE E PER LA COSTRUZIONE DELLA RETE DOMICILIARE DI CURE PALLIATIVE PER I BAMBINI (29 Dicembre 2014) |
Dopo tanti anni quello che la Fondazione Livia Benini diceva e cercava di ottenere per i bambini è non solo legge dello Stato Italiano ma anche un diritto riconosciuto formalmente dalla Regione Toscana. Il dolore in ospedale è sempre inutile e al Meyer, grazie anche al lavoro fatto dalla Fondazione Livia Benini, lo sappiamo bene. In un ospedale pediatrico il problema "dolore" si presenta sotto molteplici aspetti che devono trovare una risposta che vada ben oltre la semplice somministrazione - peraltro importante - di farmaci analgesici. È infatti necessario un approccio integrato e multidisciplinare che permetta di capire, misurare e, quindi, adeguatamente trattare il fenomeno dolore in tutte le sue forme. Spesso accade che, oltre al dolore fisico vero e proprio, si debbano trattare la paura e l'ansia che scaturiscono nei bambini dal semplice ingresso in ospedale. Da oltre dieci anni siamo in prima linea nella lotta al dolore e proprio a testimonianza dell’impegno e dell’esperienza del Meyer in questo ambito, recentemente la Regione Toscana ha deciso di riconoscere il Centro regionale per la terapia del dolore e le cure palliative in età pediatrica (DGR 199/2014) presso il nostro ospedale. È un riconoscimento importante anche alla luce della legge 38/2010 che sancisce, per la prima volta in Europa, anche per i bambini il diritto di accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore attraverso specifici servizi dedicati. Da un punto di vista organizzativo in Toscana il modello assistenziale proposto e approvato è quello di un’unica rete specialistica di terapia del dolore e cure palliative dedicate al bambino, realizzata per ampi bacini d’utenza e coordinata dal nostro centro regionale. Così da valorizzare le risorse esistenti e contemporaneamente migliorare e rendere omogenea la risposta assistenziale al bambino e alla sua famiglia. Tale modello richiede una formazione che permetta a tutti gli operatori della salute di interagire in maniera preparata ed efficace con gli altri componenti della rete. Anche la formazione del personale sarà coordinata dal nostro centro e si dovrà lavorare anche nell’ambito dell’informazione ai cittadini. Le famiglie devono sapere cosa si può fare e come si è organizzato il Meyer per alleviare il dolore e la sofferenza dei bambini. Per aiutare i genitori a conoscere i tipi di dolore che il bambino si può trovare ad affrontare e anche della presenza, nel nostro ospedale, di una “Struttura Residenziale di Leniterapia” dedicata alle cure di fine vita, dove il piccolo e la sua famiglia possono sentirsi “a casa” e al tempo stesso essere seguiti con accuratezza multidisciplinare in tutti i bisogni assistenziali che nascono in quei dolorosi momenti. La stessa qualità di assistenza palliativa può anche essere offerta a casa con la collaborazione dei servizi territoriali se i genitori preferiscono rimanere al proprio domicilio. Si tratta di piccoli passi, certo: la strada da fare è ancora lunga e lo sforzo per produrre il cambiamento sancito dalla legge 38/2010 deve essere uno sforzo comune e condiviso. Combattere il dolore e la sofferenza inutile non è solo un dovere professionale e etico ma anche una battaglia di civiltà come bene, col suo esempio, ci ha insegnato Lucia, presidente della Fondazione Livia Benini.
Dr. Andrea Messeri
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